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Perché un sito web sul Presepe? La risposta è molto semplice ed ovvia: “Il Presepe è sempre stata la mia passione, la vera tradizione, a prescindere dalle sue dimensioni o dalle sue valenze più o meno artistiche.
In casa mia, a Natale, c‘è sempre stato e mi auguro per tanti anni ancora possa continuarci ad essere il presepe.
Ricordo ancora che quando ero piccolo era mio padre che cominciava a costruirlo dopo l' 8 dicembre, festa dell'Immacolata per poi toglierlo il 2 febbraio alla Candelora, ed erano invece i miei nonni che generalmente mi compravano i pastorelli mentre io con una mia zia e mia madre andavamo poco fuori del centro abitato a raccogliere il muschio. Quando poi tutto era pronto e l’odore del muschio fresco pervadeva tutta la casa, mia nonna chiamava gli zampognari, che in quei giorni giravano per la città, per far suonare “la novena” davanti al Presepe.
Qualche anno dopo, essendo cresciuto, cominciai io invece a fare il mio Presepe al quale anno per anno aggiungevo case, statuine, pastori e pecorelle. I miei presepi sono stati generalmente sempre sovradimensionati rispetto allo spazio dell’abitazione con buona pace prima di mia madre ed adesso grazie alla dolce pazienza di mia moglie.
Nei presepi della mia infanzia dall’alto delle montagne di carta che coprivano i più disparati materiali usati per simulare i dislivelli partivano i Re Magi che ogni giorno, a mia insaputa e con mia somma meraviglia, qualche mia parente spostava verso il piano dove c'era la capanna con la Sacra Famiglia.
Alla mezzanotte del 24 dicembre veniva messo il Bambinello ma prima di metterlo nella culla veniva baciato da tutti i membri della famiglia e ci si scambiava gli auguri.
Ricordo ancora come in quel periodo la casa fosse ingombra di scatole dove ben incartate in fogli di quotidiani, dall'anno prima, se ne stavano tutte le statuine, ogni anno successivo si aggiungeva qualcosa, una casetta, qualche palma , un pastore o qualche pecorella o altro animaletto. Era un'atmosfera magica, di attesa, dove ogni gesto aveva un significato quasi sacrale.
Piano piano insieme al cammino dei pastori e dei loro greggi si avvicinava il giorno della Vigilia ed il mio cuore di bambino batteva forte, mi sentivo pieno di buoni sentimenti e buoni propositi.
Pensavo alla letterina, colorata di quei colori pastello ripassati con i brillantini, che il giorno di Natale avrei messo sotto il piatto di papà e dove avrei scritto: prometto di essere buono, di andare bene a scuola, di ubbidire alla mamma e al papà...... ed anche un timido: mi piacerebbe ricevere da Gesù Bambino....... erano piccole cose che chiedevo ma il mio Gesù Bambino era povero e con amore mi avrebbe lasciato il sacchetto con la frutta secca, il torrone di cioccolato aquilano delle Sorelle Nurzia i mandarini e qualche dolcetto…. Ed i giocattoli?…. Per quelli ci avrebbe pensato la Befana! Sempre se ero stato buono!!!