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IL PRESEPE > Presepi in Italia e nel mondo
Il presepio, nell'America Latina, abbandonando ogni aspetto d'arte raffinata, riveste in genere carattere. e forme estetiche folkloristiche, cui danno risalto il sole splendente e l'azzurro dei cielo, in quanto, in tali paesi, cadendo il Natale nel pieno dell'estate, i presepi sono spesso allestiti all'aperto, nei patii o nei giardini, e abbelliti da ogni sorta di piante grasse.
In Messico, il presepio ha radici indigene e costituisce una delle espressioni più autentiche di quell'arte popolare elaborata da ogni villaggio per il giorno del mercato, pur arricchendosi, a partire dal 1500 di influenze europee e asiatiche. La dominazione spagnola, infatti, sovrapponendosi alla precedente arte maya ed azteca, impone usi e modelli iberici, come dimostrano le statue superstiti del Presepio di San Michele di Allende, e i presepi in cera delle antiche famiglie nobiliari, opera di claustrali spagnole.
In Brasile il presepio si diffuse tra il 1600 e il 1700, ad opera dei gesuiti e dei sacerdoti portoghesi, spagnoli e francesi che vi giunsero per evangelizzare gli indigeni, anche se si ha notizia di un sacerdote, Josè de Anquieta, che già nel secolo precedente modellava in creta, con l'aiuto degli indios, statuine da presepio. L'arte del presepio si affermò comunque in Brasile quando in Europa era già arrivata alla sua più alta espressione, dapprima formandosi sui modelli spagnoli e portoghesi, e successivamente acquisendo un carattere e uno stile propri, con l'introduzione di personaggi tratti dalla mitologia indigena, come il lupo mannaro, il caapora (un genio maligno della foresta che porta sventura a chi l'incontra) e la mula senza testa.
Caratteristiche del nord-est brasiliano sono le lapinhas, costruzioni simboliche in cui figura il Bambino Gesù in vesti intessute d'oro e pietre preziose, sulla cima di un monte, circondato da fiori, piante, uccelli e animali di tutte le specie. Tipici anche i presepi a due piani, dove nella parte inferiore è raffigurata la Natività e, in alto, la Crocifissione, circondata dai santi della devozione dell'artista o dei committente.
In Paraguay il presepio viene costruito in quasi tutte le abitazioni, per evitare, secondo una credenza popolare, che la sventura si abbatta sulla casa. Qualche giorno prima di Natale, si pone su una tavola della terra umida, dove si seminano chicchi di riso che una volta germogliati fanno spuntare tenere foglioline verdi: su questa base si collocano animaletti di bambagia e pezzi di vetro colorato per simulare le rocce, e si chiude infine l'intero presepio in un cerchio costituito da cocomeri, meloni, ananas e fiori di cocco. Il Bambin Gesù è deposto nella culla, ma successivamente, nella settimana dell'anno nuovo, viene sostituito da un'altra immagine, il Bambino con un piccolo globo nella mano destra a simboleggiare il mondo, ed una croce.
I presepi peruviani, invece, sono costituiti da una sorta di altarino ad ante ( i sammarcos), dipinto con fiori vivacissimi e contenente innumerevoli figurine con scene religiose e profane.
In Africa, i primi presepi furono di gesso e vi furono portati dai missionari; fu difficile riuscire a convincere i neri che il nuovo Dio avesse le sembianze di un neonato bianco, ma non vi era ancora un'iconografia locale alla quale si potesse far ricorso per proporre la nuova religione in forme d'arte comprensibili agli indigeni.
Solo quando nelle Missioni cominciarono a manifestarsi le prime vocazioni artistiche con ispirazione cristiana, i missionari poterono finalmente affidare agli artisti locali la rappresentazione pittorica e scultorea della Natività, utilizzando, oltre ai colori europei, anche le materie prime africane, quali la creta cruda, l'avorio ed i legni pregiati. Ecco quindi che, nei presepi africani, mentre tutti i personaggi dai tipici tratti camusi indigeni sono scolpiti nel nero ebano, il Bambino Gesù, quasi ad indicarne l'origine divina, è in candido avorio, e i Re Magi assumono le sembianze di notabili locali, rivestiti di complicati costumi adorni di perline multicolori.
Nelle oasi cristiane che i missionari creavano nei lontani paesi d'Oriente, fiorì largamente il Presepio. L'Imperatore delle Indie Akbar (1556-1605), pur non convertendosi mai al Cristianesimo, dimostrò sempre una singolare simpatia per il presepio, che lasciò liberamente diffondere nel suo vasto impero.